13/03/13

GIORNO 113 - FARSI GLI AFFARI DEI PESCI E PIU

Farsi gli affari dei pesci e piu !
Da Siem Riep percorriamo poco a poco, sempre in autostop, lunghi chilometri verso Battanabang e successivamente verso Krakor, dal quale a un 5 chilometri nasce un piccolo paesino sospeso sull'acqua.
Sempre l'avventura in autostop ci accompagna in questo andare insaziabile e il piu delle volte raggiungiamo al limite del raggio di sole i nostri destini.
Ogni volta ci diciamo :" Non arrivare mai col buio!", ma ogni volta ci accoglie oscurita e le prime impressione storpiate. Questi luoghi danno sempre una diversa prospettiva quando la strada appare deserta e tutto tace. Diciamo che lo sto scrivendo con discrezione,ecco. Forse appaiono piu ... luoghi dimenticati da Dio, come si suol dire. ahahaha.E la sensazione che ricevi si disegna sul volto con un'espressione di sconforto.

Floating Houses
Il mattino dopo aver incrociato dei cinesi in bicicletta a un ristoro notturno e accompagnati da cucarachas e insettini variopinti, finalmente raggiungiamo il villaggio galleggiante. A volte tralascio dettagli asiatici perche ormai fanno parte di questo viaggio come gli abiti che indosso. Sempre quelli. ahahaha.
Floating house
Anche qui non demordiamo. Autostop: un auto della polizia.Yuhuuuuu!!!Anche le uniformi non sono cosi ufficiali come potrebbero essere le nostre. Mi appare tutto un caos generale senza troppe formalita. Comunque.
Scattare foto ci fa dimenticare per qualche attimo il caldo soffocante che ci assale camminando. Arriviamo a destinazione.
Anche qui c'e' da pagare e sono 8 dollari per una barca che ci porta ad esplorare come alcune persone passano la propria intera esistenza trascinando la propria casa sull'acqua da un luogo all'altro. Non mi e' ancora chiaro perche si spostano continuamente. Javier propone spostare l'intera casa per fare riserva di cibo. Non so. Non mi convince del tutto. A proposito del pagamento della barca. Riusciamo a farci scontare fino a due dollari per offrire aiuto di carico e scarico di un bastimento di sigarette da un camion a una barca.
Al risparmio fino all'ultimo!
Galder e Javi si rimboccano le maniche  mentre io incredula scatto foto e me la spasso. Sono 2 $ di risparmio. Yuuhhuuuu. ahahaha.
E' mezzogiorno e l'obiettivo questa volta e' veramente lontano: Sihanoukville. Verso sud, verso le isole.Ma sopratutto attraversare la capitale.
E' tempo di un camion che ci ospita per il lungo viaggio fino a Phnom Pehn, vento fra i capelli e un paio di fermate per riparazioni al motore. Niente di grave: la norma.

Attraversando la capitale 
Arriviamo nel bel mezzo di Phnom Pehn che ci accoglie come accoglie una capitale alle 17 del pomeriggio, sole calante e la fretta del rientro a casa. Nessuno si ferma ad offrirci un passaggio. Ci tocca contrattare per un dollaro e mezzo in tre ( direi ottimo) il trasporto verso la principale arteria verso sud. Il viaggio va sempre meglio. Dopo un 20 chilometri di pic up ci raccoglie letteralmente un tir che giusto raggiunge il porto di Sihanoukville.
Postaccio per arrivare alle 23 della sera. Piu di una volta siamo stati attorniati da moto che insistemente  hanno quasi imposto di trasportarci verso il centro citta.
Non sono d'accordo sul fatto di separarci su tre moto distinte verso chissa dove e con chi.
Salvati da un americano con un jeep arriviamo in citta.
Autostop che passione!
La parodia della giornata termina con un : "Fully booked" ovunque. Capodanno cinese e celebrazioni del funerale del re in Phnom Pehn ( tutto chiuso e vacanza). Dormiamo su un fantastico Pool Table in un bar gestito da una polacca che per sbaglio ha firmato da ubriaca una condanna di 4 anni di gestione del bar e dell'ostello. Personaggi singolari. Storie divertenti. Io, ragazzzi, me la rido sempre di piu.


Fishing time!
E' mattino e finalmente il sospiro di sollievo ci regala 12 giorni a Koh Rong dove finalmente riposiamo dopo giorni di viaggio intensi e grandi avventure tutte da raccontare.
E' tempo di fishing boat e snorkelling. Farsi gli affari dei pesci mi affascina e mi regala un mondo marino ricco di coralli e colori. Sull'isola ci conoscono ormai tutti quanti e riusciamo ad avere i migliori prezzi locali.
Jump Paradise
Passaeggiate verso Long Beach ci occcupano le giornate che trascorrono lente fra sapori salini e palme da cocco. Un sogno, un'isola che poco a poco vede uno sviluppo incredibile di resort, ostelli e numerosi stranieri. L'isola dell'edizione televisiva francese di Survivor, chiamata Koh Lanta.
Un paradiso di sabbia bianca e fine tanto da ricordare il suono della neve sotto gli scarponi.
Neve di sabbia, oserei dire.O borotalco.  Esattamente quella che si sogna ad occhi aperti, che si desidera vedere e tenere fra le mani.

Plancton. Magia di microrganismi che illuminano le mie notti nelle acque oscure. Magiche stelle fluorescenti che ad ogni movimento acquatico brilla davanti a miei occhi come una scia di polvere di stelle nei sogni piu puri. Mai visto prima. Abitiamo in un mondo che possiede ogni fantasia. La Vita e' fatta per potersi innamorare sempre di piu di cio che siamo e di cio che abbiamo attorno. Tutto e' perfetto. Viaggiare diventa una droga alla quale non si puo fare a meno.Adesso capisco tutti i personaggi che incontro che stanno facendo il giro attorno al mondo.
Villaggio mussulmano nei pressi di Kampot
Passano 12 meravigliosi ed indimenticabili giorni anche se con alcune disavventure, virus intestinali e amici barcollanti con dengue. Ma fa parte dell'autenticita di questi luoghi, come mi piace definirlo.

Raggiungiamo la meravigliosa piccola Kampot, villaggio verso il confine vietnamita.
Siamo Javi ed io in un'avventura che ci colora i capelli: biondo e nero, cosi, rispettivamente.
Bimba in Kampot
La nostra avventura insieme sta per terminare e ho la certezza di avere condiviso con una persona speciale un mese e mezzo del mio viaggio, un amico, un complice d'avventura.
Kampot ci trasporta cosi!
A Phnom Pehn rivediamo Galder e un arrivederci in australia. Le strade si separano dopo un mese insieme 24/24. Ottima esperienza, ottima sintonia.

L'aria di Phnom Phen e' un venticello per la notte lungo il fiume, il Mekong. Un'aria che a tratti si mischia con un profumo di incenso lieve e a tratti con uno di un dolce fritto che si inala fra un angolo della strada e l'altro.
Phnom Pehn al nostro arrivo
Piagiami a fiori e ceste di frutta che danzano sui capi di donne sembrano fluttuare sul pavimento piastrellato del corso del Mekong, agli angoli delle strade osservo bimbi sulle brande o stesi al suolo mentre le loro madri terminano la giornata lavorativa cucinando "street food" fino a trada ora, frullati di frutta, riso fritto in wok e numerosi tuk tuk driver ad ogni paio di metri, locali notturni e luci della moderna speranza stile occidentale abbelliscono la citta che attende turisti e viaggiatori che pare non vedano il contrasto pazzesco tra il Ieri e il Domani.

La mia strada si separa anche da quella di Javier che prosegue verso Malesia mentre a me spetta ancora un giorno prima di coronare finalmente il sogno delle tanto attese Filippine.
Volo a Singapore, poi a Manila.Trascorro una notte di malinconia e pensieri verso amici e famiglia. Quando siamo lontani i nostri sentimenti hanno una risonanza che invade ogni senso. Amo di una forma piu pura e sincera anche quello che so di avere ed anche le persone che cosi vicine non sono mai state mi appaiono invece vicine e con un grande supporto per questa avventura. Grazie.
Arriverci ragazzi!

Inizia la mia avventura filippina. Sola, concentrata, curiosa e col sorriso.
Long Beach: fine sand

Alba in Koh Rong
















2 commenti:

Anonimo ha detto...

no aspetta....ma la polacca ubriaca che firma 4 anni di gestione del locale?! ahahahahahahah <3
te quiero. sei power

un bacio sister.
Serrystar*

Unknown ha detto...

Fosse solo quello....quante storie...avventure e personaggi.....ahahahhahaha....