20/06/13

giorno 211 - RESPIRO PROFONDO

Hanane e Kei, 6 anni
Non ho mai insegnato a piccoli mostriciattoli, come definiamo scherzosamente i bambini in Italia.
Non ho mai affrontato l'insegnamento dalla famosa altra parte della cattedra. Non è semplice lavoro, anzi.
Parliamo di bambini e parliamo di intraprendere il personale sforzo di andare oltre i limiti dell'età adulta. Un ritorno al gioco, forse.
Affronto questo percorso come un percorso verso una me stessa in crescita, in sviluppo.
Studentesse teenagers
Ogni giorno mi pongo nuove prove da superare e nuovi obiettivi da raggiungere. Il rapporto con le persone, con ogni tipo di pubblico amplia il mio saper essere e stare. Mi accorgo sempre di piú che, se vuoi avere successo, davvero è importante stabilire un contatto sincero, profondo ed onesto con  l'interlocutore indipendentemente dall'età.
L'uso della voce, dei gesti e dello sguardo sono strumenti che se per un istante perdono di tono è come perdere per strada un pallone. Vietato.
I bambini giapponesi affrontano una lingua che solo adesso comprendo quanto sia dura.
Io, che sono alle prese con la loro di lingua, comprendo quanto lo sforzo sia grande e quanto intelligenti e dinamici  siano.
I bambini imparano da subito a scrivere Hiragana e Katakana cosi come i piu di 2000 caratteri cinesi e l'alfabeto romano. Parlano inglese, o almeno sono alle prese con qualcuno che gli pronuncia delle parole cosi difficili e diverse per raccontare la stessa cosa.
Mi sento in sintonia con Myuki e stringo nuove sincere amicizie con Mayuka e Takayoshi.
Takayoshi, Mayuka, Dave e me!
 Passo serate e momenti con loro davvero unici e divertenti. Uno scambio linguistico singolare fra "Google translate"e la gestualità comica del mitico Takayoshi. Sono trapiantata in una città rurale dove non ci sono grandi opportunità difare e festeggiare come nelle correnti città europee si possa immaginare. Una sorta anche questa di prova di vita , di confronto con realtà profondamente distanti e con piacere scopro di avere una grande capacità di adattamento. Secondo me si tratta di amore per la Vita! ahahah.



"Toilet Japanese Technology"
È il momento di prendersi cura di se stessi.
Durante le mattine prendo iniziative sportive andando a correre, in bici o in skateboard. Esploro il vicinato e le piccole azinde agricole di te verde. La zona si presenta con un'infinità di terreni, coltivazioni e strade lunghe verso la prossima cittadina.
Il Giappone è una sorta di interazione fra settore primario e quaternario. Come sappiamo il Giappone è famoso per le sue ammirevoli tecnologie tanto che, fra gli insegnamenti di Takayoshi,  il vocabolario appare con una frase del tipo "Nihon no gijutsu sekai ichi" (la tecnologia giapponese è la numero uno!). Ovunque per le strade ci sono macchinette che distribuiscono le bevande confezionate nei migliori design, toilette che ti offrono lo spruzzo a tua misura, il calore proporzionato alla tua piacevole seduta e altri piccoli bottoni che nemmeno dal disegno capisco a cosa possano servire.
Design giapponese



Casa giapponese
Passo giornate in trasferta a casa di Myuki e John durante la loro vacanza in Europa per prendermi cura del  fantastico cane svizzero. Casa.
Sono nella cittadina vicina, Omaezaki, dove risiede l'altra sede della scuola. Anche questo è un luogo dove riesco a trovare la mia dimensione fra passeggiate sulla spiaggia e l'ostentata interazione giappo-inglese con i surfisti.
Calarsi nelle vesti giapponesi!
Avere un cane così aiuta a fare conoscenze! ahahaha.


Dave, fidanzato in prestito!
Yuriko è una fantastica donnina di quasi sessant'anni che mi coccola durante la mia permanenza ad Omaezaki. Mi porta in giro nei pressi della zona in una gita del tutto stile giapponese dove la cordialità mi regala un sorriso dopo l'altro. A partire dalla bottiglietta di acqua e limone comprata prima di venire a prendermi, e accuratamente parcheggiata dal lato del passeggero assieme ad una rivista con tanto di illustrazioni sul luogo verso il quale siamo dirette. Anche Mayuuka in un sabato di gita turistica nella zona ha fatto lo stesso.
La casa bianca in seconda fila!
Interessante. Piccoli dettagli che ti regalano la semplice sensazione di essere stata pensata con accortezza e sensibilità.
Dettagli che porterò con me. Sempre.

Adorabile Yuriko preparandomi il pranzo


È tempo di andare a fare visita a una delle innumerevoli Shrine giapponesi. Luogo di culto, sorta di tempio e pronta per ricevere l'orazione su salute, amore, lavoro e foruna.
Mi ritengo molto forunata, e secondo "Omikuji", il bigliettino spirituale, anche. GRAZIE.



Stavo per scrivere la parola "passione" ma poi ci ho ripensato.
Forse non ancora di questo posso parlare per questo paese ma di curiosità che sfuma nei svaillanti colori del fascino poi, forse sí.
Shrine
Arte diffusa nel respiro profondo di questa società cosí intrigante. Architetture dalle pareti mobili, tatami, manga, caricature e calligrafie dipinte, templi, giardini zen, astrazione e minimalismo.

In Occidente sviluppiamo "personalità autonome, dominanti, competitive e dure". É qui in Giappone che sperimento quello che lo scrittore Jose Antonio Marina spiega circa la sociologia giapponese.
"La cultura giapponese è orientata alle relazioni sociali dove si sviluppa una personalità di tipo dipendente, umile, flessibile, passiva ed obbediente." Proprio così.
Io non credo mai che una società sia meglio di un'altra. Solo posso provare a comprendere, a entrarci nel profondo fino a dove realmente possa e cavarne il meglio per me. Osservare, attingere e scartare.

È estremamente affascinante sapere di poter sperimentare, vedere e vivere vite diverse. Ho imparato a sorprendermi, a regalarmi queste emozioni di scoperta ed avventura.
Adattamento ed autosufficienza.
Mi amo sempre di più. E con me, il mondo attorno.

Il verdetto del tempio

Niente male!

La vita è una figata!














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